Natale
Le tradizioni di questa festività iniziano con un’approfondita pulizia della casa che, nelle zone rurali, si distinguono compiti per i maschi della famiglia come l’imbiancatura delle pareti e altri ruoli esclusivamente delle donne come il pulire porte e finestre, vetri, specchi e argenteria, lavando anche tutte le tende e le tovaglie della casa. Queste pulizie hanno lo scopo di purificare la casa e di prepararla per l’arrivo di Gesù Cristo.
In Irlanda è tradizione comune accendere una candela presso una finestra la sera della Vigilia di Natale. Tra i vari significati che viene dato a questo gesto, quello più vicino alla tradizione religiosa afferma che la candela accesa simboleggia simboleggiare l’ospitalità nei confronti di Maria e Giuseppe che, proprio quella notte a Betlemme, non trovarono ospitalità in nessuna casa.
Nei tempi passati, la candela accesa era simbolo delle case cattoliche e quindi un luogo dove i sacerdoti avrebbero potuto celebrare la messa. Allargando il significando, la candela accesa simboleggerebbe il ritorno della luce.
In Irlanda per accendere la candela si deve seguire un rituale ben preciso a cui partecipa l’intera famiglia che prega e canta in segno di benedizione della candela, che dovrebbe essere accesa dal membro più giovane della famiglia e dovrebbe essere spenta esclusivamente da una fanciulla di nome Maria, appartenente alla famiglia oppure no.
Dopo aver acceso la candela, la famiglia irlandese si dedica all’apparecchiare la tavola. Innanzitutto a tavola devono essere messi più piatti rispetto al numero dei commensali come se si aspettassero degli ospiti. La notte della vigilia di Natale, dopo aver consumato la cena – rigorosamente tutta la famiglia riunita intorno alla tavola imbandita – si suole riapparecchiare nuovamente tavola mettendovi al centro una pagnotta di pane ripiena di semi di cumino e uva passa, una caraffa con del latte a temperatura ambiente e lasciare una candela accesa. Anticamente dopo cena i proprietari di casa erano anche soliti lasciare la porta aperta sempre come simbolo di ospitalità non solo a Maria e Giuseppe, ma anche ai viaggiatori che potevano aver bisogno di ristoro e ospitalità durante quella notte.
Natale in Irlanda è sinonimo della “processione dei Wren Boys”, il “wren” è uno degli uccelli più piccoli al mondo ma emette suoni portentosi ed è chiamato pertanto “re degli uccelli”. Molti secoli fa, il giorno di Natale e il giorno di Santo Stefano si era soliti ammazzare uno scricciolo e il suo cadavere veniva appeso a un ramo di agrifoglio e portato in giro di casa in casa. Oggi in quegli stesi giorni, i bambini indossano vestiti strappati e si coprono il viso con delle maschere oppure dipingono li dipingono con appositi trucchi e poi vanno di casa in casa intonando canzoni una rima, spesso accompagnate dal suono di violini, armoniche e corni. Di solito ai bambini offerti dolciumi, pudding e la birra.
Il giorno di Santo Stefano in Irlanda è conosciuto anche con il nome di “Boxing Day” poiché è il giorno dello scambio dei regali, delle pantomime solo per bambini, delle partite di calcio e delle corse dei cavalli.
Non c’è giorno di Natale senza i dolci: Christmas Pudding, la cui preparazione inizia circa venti giorni prima del Natale, la “Mince Pies” docletti ripieni di frutta secca o candita, il classico “Soda Bread” e molte altre ricette che allietano la festa degli irlandesi.