Parco nazionale del Burren
È un parco di proprietà e gestito dallo stato irlandese e si caratterizza per le rocce calcaree di tipo carsico che occupa gran parte del parco e rappresentano la più grande regione carsica d’Europa. Qui si trovano i famosi “campi solcati” in pietra calcarea, paesaggi tipici della regione del Burren – il nome Burren deriva dal termine “Boíreann” che in Irlandese significa “posto roccioso”.
Inoltre nel parco si trovano ampi spazi di terreno erboso calcareo, macchie di nocciolo, superfici boschive di frassino e nocciolo, laghi, laghi stagionali (in irlandesi chiamate “turlough”), sorgenti pietrificanti, scogliere e paludi.
Il territorio del parco si è formato nel periodo carbonifero e la roccia calcarea che lo caratterizza pare derivi da un mare tropicale che occupava gran parte dell’Irlanda – questa teoria è dimostrata dal ritrovamento di corallo fossile, ricci di mare, gigli di mare tra le rocce.
Il punto più alto del parco è Knockanes, raggiungendo circa 207 metri di altezza sul livello del mare, da dove un terrazzamento ricurvo prosegue ricurvo verso sud. Non lontano da qui si trovano dei “campi solcati” di pietra calcarea tra le cui fenditure fanno filtrare l’acqua che le erode e si formano così dei laghi stagionali.
Nonostante il territorio del parco si presenti inospitale, sono presenti numerose tracce della colonizzazione umana già dal 3.500 a.C. così come testimoniano i dolmen e le fortificazioni visibili (il più il celebre è il “Dolmen di Poulnabrone”).
Più antichi del dolmen, sono i resti preistorici delle “Grotte di Aillwee”, insieme alle grotte stesse, tra le attrattive più apprezzate del Burren: si tratta di stanze ed i cunicoli carsici che ospitano numerose stalagmiti e stalattiti e circondati da roccia fredda e da bellissime cascate d’acqua disegnate dal corso del fiume sotterraneo che scorre nelle grotte.
Inoltre il parco presenta una ricca vegetazione ed è abitato da numerose specie animali.
Nonostante l’abbondanza di rocce, le frequenti piogge permettono a diverse tipi di piante di crescere tra i tagli nelle rocce, in quei fazzoletti di terra dove felci, piante rampicanti, una vasta gamma di piante locali, ma anche piante tipiche delle zone alpine e della macchia mediterranea e soprattutto orchidee crescono protette dai venti e dai raggi del sole. Molti studiosi ritengono che qui si può trovare il 75% della flora dell'intera Irlanda. Il simbolo del parco del Burren, non a caso, è un fiore: una genziana di colore blu.
La fauna del parco è altrettanto numerose e più variegata. Tra i mammiferi ci sono lepri, volpi, ermellini, martore, pipistrelli, capre selvagge, topi campagnoli, conigli, scoiattoli, tassi, visoni e lontre. Inoltre si contano quasi novanta specie di uccelli e numerosi uccelli marini (gabbiani, cormorani e alche), oltre a diversi tipi di farfalle e insetti, vipere, rane e pesci lacustri.
Le attività principali che si possono fare nel parco sono il trekking e l’arrampicata. Il trekking permette di scoprire parti di parco incontaminate e bellissimi paesaggi. Tra i percorsi proposti, uno dei più suggestivi è il “Burren Way” che si snoda dall’entroterra verso l’Oceano Atlantico, fiancheggiando il costone roccioso a picco sul mare. Le impervie pareti delle colline della parte interna del parco sono il luogo ideale dove praticare l’arrampicata.
Uno dei luoghi più visitati del parco nazionale del Burren è il faro di “Black Head” che si erge nel cielo a ridosso del mare e permette di godere di un bellissimo paesaggio.
Il parco è facilmente raggiungibile grazie ad un efficiente servizio di autobus che mette in collegamento il parco con le vicine città di Limerick, Ennis e Galway.