Valle del Boyne

Il Boyne (“Abhainn na Bóinne” in gaelico irlandese) è uno dei principali fiumi dell’Irlanda. Con i suoi oltre cento metri di lunghezza, attraversa tutta l’Irlanda orientale per poi sfociare a est. Lungo il fiume si trova uno dei siti Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO: la “dimora del Boyne”, in irlandese “Brú na Bóinne”, cioè un importante sito archeologico.

Il sito si compone di oltre cinquanta monumenti del periodo neolitico (gli studiosi li datano intorno a 3200 a.C.), che rappresentano una testimonianza preziosissima della civiltà preceltica che abitava l’Irlanda in quel periodo ma che poi è rapidamente scomparsa e che è vissuta prima della grande civiltà degli Egiziani.

Solo nel XVII secolo, il sito di Newgrange è stato riportato alla luce dagli archeologi, dopo essere stato non considerato per anni – in realtà nel 1699 durante la costruzione di una strada fu scoperta una cavità sotterranea ma non si indagò oltre. I primi restauri iniziarono solo intorno al 1962 e ancora oggi sono incorso studi e ricerche per capire qualcosa in più di questi straordinari monumenti, unici al mondo.

La leggenda popolare racconta che in questo luogo è seppellito Tara, Re Supremo irlandese (“Ard-Rí na hÉireann” in irlandese) che era uno dei più venerati e importanti dei dell’antica religione celtica.

Di tutte le costruzioni megalitiche che compongono il sito della valle del Boyne, solo due siti sono oggi visitabili: i tumuli di Newgrange e di Knowth. Questi rappresentano delle tombe a corridoio, ovvero degli immensi tumuli di terra che nascondeva delle stanze sotterrane ad uso funerario. Lunghi e stretti corridoio si ramificano tra le varie stanze che spesso erano costituite da una tomba centrale e da più piccole tombe satelliti tutte collegate tra di loro e separate da spesse pareti di roccia. Non mancano poi le decorazioni e i graffiti dalle forme geometriche e astratte che hanno scoperto di sapere qualcosa in più di questa antica civiltà.

Le più belle incisioni ritrovate si trovano sul muro perimetrale: sono blocchi di pietra in quarzo bianco o scuro e presentano motivi a losanga e a spirale. La pietra trovata all’ingresso della tomba, con il suo motivo a triplice spirale, è considerata una delle pietre più famose nell'intero repertorio dell'arte megalitica. La porta d’ingresso poi è posta nella particolare posizione per cui è illuminata dal sole solo la mattina del 21 dicembre (solstizio d’inverno) e che la luce giunga fino alla camera centrale solo in quell’occasione.

Inoltre il tetto di queste tombe è un perfetto incastro di pietre tanto che per tutti questi secolo non si è infiltrata neanche una goccia d’acqua.
La valle del Boyle è davvero una testimonianza unica al mondo e ancora nasconde elementi e “fatti” che devono essere scoperti.