James Joyce
Nato a Dublino il 2 febbraio 1882, la sua educazione e formazione letteraria è stata molto influenzata dalla profonda fede cattolica della sua famiglia, nonostante egli preferirà essere ateo. Appassionato di lettura e scrittura, per mantenersi agli studi presso le scuole più prestigiose delle città Joyce studia e si trova dei lavoretti saltuari. Nel 1891 James Joyce scrive la sua prima opera, un pamphlet che manifesta il suo carattere anticonformista e nel periodo universitario, egli scrisse anche altri articoli e almeno due commedie che sono andati perduti. Sono anche gli anni delle sperimentazioni letterarie che poi porteranno alla realizzazione delle sua opere principali.
Soggiorna per qualche tempo a Londra e poi a Parigi, ma dopo la morte della madre è costretto a far ritorno a Dublino e occuparsi del sostentamento della famiglia. Racimola dei soldi scrivendo recensioni per il “Daily Express”, insegnando privatamente e cantando (dote ereditata dal padre).
Il 1904 è l’anno decisivo per Joyce: a gennaio scrive il romanzo “Stefano eroe” che completerà il “Ritratto dell'artista da giovane” che verrà pubblicato nel 1916; incontra poi Nora Barnacle che diventerà sua compagna per tutta la vita; durante l’ estate scrive i versi che faranno parte di “Musica da camera” e viene pubblicato il racconto “Le sorelle”, che farà poi parte di “Gente di Dublino”, “Eveline” e “Dopo la gara”.
Questo, però, è anche un periodo buio per Joyce poiché beveva molto e una sera, rientrando a casa ubriaco, viene coinvolto in una rissa e l’8 ottobre 1904 Joyce e Nora partono per l'esilio auto-imposto che li terrà lontani dall'Irlanda per la maggior parte della loro vita.
Joyce si trasferisce così a Trieste dove insegna nelle principali scuole della città, ma dopo qualche anno la coppia si trasferisce a Roma per un breve periodo tornando poi a Trieste. In città, Joyce tenne spesso lezioni private durante le quali frequentò i figli della nobiltà del luogo e prende lezioni di canto e conobbe lo scrittore italiano Italo Svevo.
Nell'aprile del 1912 Joyce ritornò a Dublino per la pubblicazione del romanzo “Gente di Dublino”, ma non ottenne i risultati sperati e questa fu l'ultima volta che mise piede in Irlanda, tornando definitivamente nella città italiana. Grazie all’incontro con Ezra Pound riesce a pubblicare molte delle sue opere e dopo lo scoppio della prima guerra mondiale decise di dedicarsi solamente alla scrittura, abbandonando quindi l'insegnamento.
Nel 1921 termina la stesura di “Ulisse” che venne pubblicato il 2 febbraio 1922, giorno del quarantesimo compleanno di Joyce. Nel frattempo, la salute dello scrittore è sempre più precaria e insorgono anche alcuni problemi familiari. Alla fine del 1940 si trasferisce a Zurigo con tutta la famiglia e l'11 gennaio 1941 viene operato per un'ulcera duodenale. Il giorno successivo entrò in coma e morì il 13 gennaio 1941. Il suo corpo venne cremato e le sue ceneri si trovano al cimitero di Fluntern, come quelle di Nora e di suo figlio Giorgio.
Le opere di James Joyce sono considerate uno dei maggiori contributi allo sviluppo del modernismo letterario: egli userà la tecnica del flusso di coscienza (libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi), si servirà di allusioni e citazioni storiche e letterarie, non mancando di tendere alla formalità della struttura narrativa.
Poesie:
Musica da camera 1907
Poesie da un soldo 1927
Collected Poems, 1936
Racconti:
Gente di Dublino
Teatro:
Esuli (1918)
Romanzi:
Ritratto dell'artista da giovane o Dedalus (1917)
Ulisse (1922)
Finnegans Wake (1939)
Stefano eroe (1944)
Opere non narrative:
Letters, Vol. 1, 1957
Critical Writings, 1959
Letters, Vol. 2, 1966
Letters, Vol. 3, 1966
Selected Letters, 1975