Robert Boyle
Nato in Irlanda, nella cittadina di Lismore Castle nel 1627 e morto a Londra nel 1691, Robert Boyle è famoso per le sue teorie antiaristioteliche, mettendo così in crisi l’intero sistema di pensiero che fino ad allora era quello ritenuto vero e valido. Per Boyle la materia non era formata dalle sostanze elementari terra, aria, fuoco e acqua, ma da particelle e tutte le sostanze erano costituite da atomi diversi.
Cresciuto in una famiglia benestante, Boyle da bambino imparò a parlare latino, greco e francese, e aveva solo otto anni quando fu mandato a studiare all'Eton College, famosa e prestigiosa scuola superiore privata del Regno Unito. Appena undicenne Boyle iniziò a viaggiare in Europa seguendo il suo tutore francese e in Italia, a Firenze, egli poté approfondire gli studi e la vita di Galileo Galilei.
Tornato in Irlanda, egli decise di dedicarsi allo studio e alla ricerca scientifica. Gli studi di Boyle e di quel gruppo di scienziati che appoggiavano le sue teorie e che presero il nome di “Invisible College” – associazione intellettuale che verrà istituzionalizzata dal re britannico con il nome di “Royal Society” nel 1660 - verranno accettati dalla comunità scientifica solo dopo cinquant’anni.
A Boyle si deve anche la teoria secondo cui per ogni gas, a temperatura costante, è costante anche il prodotto della pressione esercitata per il volume occupato, rilevando tra l'altro l'azione svolta da un componente dell'aria nei fenomeni di combustione. Con l'aiuto di Robert Hooke progettò e perfezionò la macchina detta “machina boyleana” o “motore pneumatico”, utile per effettuare una serie di esperimenti sulle proprietà dell'aria. Pubblicò poi il testo “Nuovi esperimenti fisico-meccanici” (1660) che riassume il lavoro svolto con questo strumento.
A Boyle si deve anche la preparazione dell'acetone e dell'alcol metilico, la scoperta dei rapporti tra aria, combustione e respirazione, gli studi sull'effetto e il ruolo dell'aria sulla propagazione del suono. Egli approfondì anche gli studi fisici sulla forza espansiva esercitata dall'acqua che congela, sulla densità relativa e sulla rifrazione, sui cristalli, sull'elettricità, sui colori, sull'idrostatica.
Nel 1661 Robert Boyle pubblicò il libro “The sceptical chymist” (“Il chimico scettico”) che è considerato il primo vero libro di chimica della storia: in questo libro, infatti, egli introdusse il concetto di elemento chimico e di composto, appoggia il metodo sperimentale e cercò di conciliare le sue scoperte e di suoi studi scientifici con la teoria della religione cattolica di cui – da buon irlandese – era un attento sostenitore e praticante. Soprattutto negli ultimi anni della sua vita, Boyle dedicò molto tempo alla teologia.
I suoi studi continuarono e approfondì diversi aspetti, maturando una visione più ampia e sociale degli obiettivi dell'indagine scientifica. Ottenne numerosi incarichi pubblici e la sua popolarità aumentò notevolmente.
Intorno al 1689 la sua salute già cagionevole iniziò a venir meno seriamente, e Boyle gradualmente si ritirò dai suoi incarichi pubblici e dalla vita sociale. La sua salute peggiorò ulteriormente nel 1691, e la sua morte si verificò il 30 dicembre dello stesso anno. Fu sepolto nel cimitero di St Martin's in the Fields e, nel suo testamento, Boyle finanziò una serie di conferenze note “Boyle Lectures”.
